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Partnership globali per la resilienza costiera: Giovanni Coppini (CMCC) è co-chair del GlobalCoast Network
![vista di una città sulla costa](https://www.cmcc.it/wp-content/uploads/2025/02/pexels-lifeinmelancholy-802903-1280x400.jpg)
Si è concluso la scorsa settimana il meeting internazionale dedicato alla ricerca e alla collaborazione globale per proteggere le nostre coste e il futuro degli oceani, che ha ospitato gli annual meetings di CoastPredict (programma della UN Ocean Decade) e del Decade Collaborative Centre for Coastal Resilience (DCC-CR) dell’UNESCO. Durante l’incontro è stato lanciato il GlobalCoast Network, una rete internazionale finalizzata a migliorare la previsione dei rischi costieri e a promuovere strategie di adattamento efficaci, con Giovanni Coppini del CMCC eletto come co-chair.
Si è appena conclusa a Lecce una conferenza internazionale che ha visto come protagonista un’iniziativa dell’ONU dedicata all’oceano, e la partecipazione di oltre cento scienziati da tutto il mondo, riuniti per discutere le soluzioni e le conoscenze più avanzate per proteggere le coste e le economie costiere dagli eventi legati ai cambiamenti climatici.
L’evento ha riunito gli annual meetings di CoastPredict, programma della Ocean Decade delle Nazioni Unite, e del Decade Collaborative Centre for Coastal Resilience (DCC-CR) dell’UNESCO. Entrambe le iniziative mirano a trasformare la scienza e la tecnologia per migliorare la previsione dei rischi costieri e promuovere l’adattamento climatico.
Si tratta di un tema cruciale nel contesto dei cambiamenti ambientali, sociali ed economici che stiamo vivendo. Per questo motivo, la Fondazione CMCC ha raccolto in questo evento alcuni dei migliori scienziati provenienti da tutti i continenti, chiamandoli ad una collaborazione determinante per il futuro dell’economia e delle persone su scala globale. Per affrontare sfide come il continuo innalzamento del livello del mare e gli impatti dei cambiamenti sulle coste, la comunità di ricerca fa leva su innovazioni tecnologiche—come big data, cloud e intelligenza artificiale—insieme alla creazione di reti e comunità scientifiche internazionali per monitorare e sviluppare soluzioni globali.
Nel corso della conferenza è stata anche celebrata la prima assemblea generale del GlobalCoast Network, una rete internazionale volta a migliorare la previsione dei rischi costieri e a promuovere strategie di adattamento efficaci. In questo contesto, Giovanni Coppini, direttore del Global Coastal Ocean del CMCC, è stato eletto co-chair del GlobalCoast Network, affiancato da Aletta Yñiguez del Marine Science Institute dell’Università delle Filippine a Diliman.
“Al CMCC abbiamo un grosso gruppo che lavora sui modelli costieri, sui sistemi di osservazione e sulle valutazioni degli impatti socio-economici,” ha detto Coppini. “Mi sento quindi sostenuto e profondamente impegnato, e credo fermamente nel potere della scienza basata sulle collaborazioni. Sono entusiasta di lavorare con questo network e non vedo l’ora di vederla crescere nei prossimi anni, mantenendo alta la partecipazione e il coinvolgimento di tutti i partner.”
“Ci sono molte cose entusiasmanti in corso nel contesto di CoastPredict,” ha aggiunto Yñiguez. “Fin dai primi incontri del network, la sua visione ha risuonato in me e nelle mie attività di ricerca. Come modellista che lavora nelle Filippine in settori come l’oceanografia, le fioriture algali e la pesca, vedo un forte allineamento tra il mio lavoro e gli obiettivi che questa rete si propone di raggiungere.”
Tra i partecipanti internazionali, provenienti da Europa, America, isole del Pacifico, Caraibi, Africa e Sud-Est asiatico, si è discusso delle sfide locali e delle opportunità derivanti dalla cooperazione globale, un passo fondamentale verso un approccio integrato e condiviso nella scienza degli oceani, capace di mettere in comune conoscenze e strumenti per proteggere le coste e garantire la resilienza delle comunità a livello globale.
Per approfondire: abbiamo trattato questi temi nelle nostre ultime newsletter su LinkedIn, in particolare sulla resilienza costiera e sulla scienza globale dell’oceano.