Otto incontri con altrettanti esperti sul tema dei cambiamenti climatici. Prima conferenza venerdì 15 novembre con la ricercatrice Lucia Perugini
COMUNICATO STAMPA
Roma, 12 novembre 2019 – Affrontare i cambiamenti climatici rappresenta una sfida cruciale per il futuro del pianeta e la loro capacità di influenzare innumerevoli aspetti della nostra vita, dall’ambiente alla ricerca scientifica, dall’alimentazione all’opinione pubblica, attira sempre di più l’attenzione delle nuove generazioni.
Il Museo Civico di Zoologia, da sempre attento alle tematiche ambientali di maggiore attualità, e la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) hanno organizzato “I VENERDI’ SUL CLIMA AL MUSEO”, una serie di conferenze pubbliche in cui alcuni ricercatori e divulgatori scientifici illustreranno il tema del Climate Change e le sue interazioni con l’agricoltura, la biosfera, il mondo dei ghiacci, il futuro delle nostre città, l’astronomia e il mondo dei media e della comunicazione. Gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.
La Fondazione CMCC è un ente di ricerca no-profit la cui mission è realizzare studi e modelli del sistema climatico e delle sue interazioni con la società e con l’ambiente, per garantire risultati affidabili, tempestivi e rigorosi al fine di stimolare una crescita sostenibile, proteggere l’ambiente e sviluppare, nel contesto dei cambiamenti climatici, politiche di adattamento e mitigazione fondate su conoscenze scientifiche.
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Gli otto incontri, che si terranno da novembre 2019 a giugno 2020 presso il Museo Civico di Zoologia, si rivolgono a tutto il pubblico, nell’accezione più ampia del termine, e cercano di affrontare temi complessi con un linguaggio che sia particolarmente adatto ai giovani, studenti medi e universitari, e ai docenti.
Gli argomenti di ciascuna conferenza saranno introdotti dai Volontari del Servizio Civile Nazionale, che prestano la loro opera presso il Museo con il progetto “Inventariare e Comunicare la Biodiversità”, e da alcuni studenti medi, nell’ambito di un progetto di Alternanza Scuola Lavoro.
Il primo incontro si svolgerà venerdì 15 novembre alle ore 17,30. La ricercatrice della Fondazione CMCC, Lucia Perugini, proporrà un racconto sulle conoscenze scientifiche più avanzate che sono indispensabili per comprendere che cosa sia il cambiamento climatico, quali le cause e quali prospettive per i prossimi decenni.
Il programma completo è scaricabile sul sito www.museodizoologia.it, dove saranno comunicate anche eventuali modifiche.
I VENERDÌ SUL CLIMA AL MUSEO
Programma 2019 – 2020
15 novembre 2019, ore 17,30
Cambiamenti climatici: la sfida dei nostri tempi
Lucia Perugini – Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici
La possiamo definire come una delle sfide più complesse e avanzate che l’umanità si trova ad affrontare oggi e nei decenni a venire. Ed è una sfida che parte dalla scienza: non possiamo affrontarla senza capire che cosa sono i cambiamenti climatici, come li studiamo, quale complessità si trova ad affrontare la comunità scientifica che deve abbattere barriere disciplinari come forse non si è mai fatto prima d’ora. Scopriamo insieme che cosa sappiamo del sistema climatico, come sta cambiando, per quali ragioni sta cambiando e con quali conseguenze su molteplici aspetti della nostra vita, delle società umane, degli ecosistemi, con particolare attenzione alle foreste e all’agricoltura. Affrontare i cambiamenti climatici vuol dire agire in maniera determinata e farlo subito. Ma per agire dobbiamo avere un’idea chiara di che cosa la scienza sa di questo tema e le conoscenze che sono a disposizione della società.
13 dicembre 2019, ore 17,30
Cambiamenti climatici e agricoltura
Federica Matteoli – FAO, Climate and Environment Division (CBC)
I cambiamenti climatici rappresentano una grave e crescente minaccia per la sicurezza alimentare globale. Gli effetti attesi dei cambiamenti climatici (temperature più elevate, eventi meteorologici estremi più frequenti, carenza d’acqua, innalzamento del livello del mare, acidificazione degli oceani, degrado del suolo, distruzione degli ecosistemi e perdita di biodiversità) potrebbero compromettere seriamente la capacità dell’agricoltura di nutrire i più vulnerabili, ostacolare i progressi verso l’eradicazione della fame, della malnutrizione e della povertà. È quindi urgente un’azione per preparare la produzione vegetale e zootecnica, la pesca e la silvicoltura alla prospettiva di condizioni ambientali in rapido cambiamento, oltre che per ridurre il contributo proprio dell’agricoltura alle emissioni di gas a effetto serra (GHG) responsabili del riscaldamento globale. Le soluzioni esistono, sia quelle tecniche che sociali così come quelle politiche, ma ci vuole un cambiamento di rotta per applicare pratiche scientificamente provate al fine di modificare l’atteggiamento della popolazione e dei governanti. Alcuni esempi di buone pratiche e di possibili soluzioni saranno presentate durante il seminario.
31 gennaio 2020, ore 17,30
Le migrazioni degli uccelli in un’epoca di cambiamenti climatici
Diego Rubolini – Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali
Il comportamento migratorio degli uccelli, la cui evoluzione riflette una risposta adattativa alla variabilità intra- e inter-stagionale delle condizioni climatiche, sta subendo significative modifiche per effetto dei rapidi cambiamenti climatici in atto. Ma quali sono le specie che riescono ad adattarsi meglio? Che caratteristiche ecologiche hanno? Esistono delle costrizioni intrinseche che ne limitano la capacità di risposta al climate change? Nel corso del seminario si tenterà di dare una risposta a queste domande usando un approccio comparativo, che prevede il confronto delle risposte al clima tra specie di uccelli migratori con caratteristiche differenti (es. migratori che svernano nel Mediterraneo vs. migratori che svernano in Africa sub-sahariana).
28 febbraio 2020, ore 17,30
I ghiacci: passato, presente e futuro del clima
Massimo Frezzotti – Università Roma Tre, Dipartimento di Scienze
La drastica riduzione dei ghiacci a scala globale rappresenta l’icona emblematica del cambiamento climatico dovuto alle attività antropiche dall’inizio dell’epoca industriale. Il 30% del nostro pianeta è coperto stagionalmente da ghiacci e manti nevosi, un sistema di raffreddamento che si sta riducendo drasticamente a causa del cambiamento climatico. I ghiacci sono inoltre una cornucopia d’informazioni del clima del passato e permettono di ricostruire il clima degli ultimi 800.000 anni permettendo di rilevare come l’uomo abbia cambiato la composizione chimica dell’atmosfera rispetto alla variabilità naturale. Si farà il punto sulla situazione e sullo stato di salute del nostro pianeta.
13 marzo 2020, ore 17,30
Va’ dove ti porta il… ghiaccio: storie di insetti in ambienti di alta quota
Mauro Gobbi – MUSE Museo delle Scienze di Trento, Sezione di Zoologia degli Invertebrati e Idrobiologia
Gli insetti sono la componente principale della biodiversità, soprattutto animale, per numero di specie e di individui. La sensibilità di alcune specie a stress ambientali, anche di lieve intensità, rende questi animali ottimi bioindicatori della qualità ambientale. Mauro Gobbi da quindici anni monitora la biodiversità e la distribuzione degli insetti in ambienti glaciali e periglaciali sia alpini che extra-alpini. Nel suo seminario illustrerà quali sono gli adattamenti che hanno gli insetti per vivere in ambienti d’alta quota e, nello specifico, al margine dei ghiacciai descrivendone il rischio di estinzione e le strategie di sopravvivenza in relazione agli attuali cambiamenti climatici.
17 aprile 2020, ore 17,30
Giornalisti, scienziati ed eroi: il clima raccontato dai media
Mauro Buonocore – Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici
E poi venne Greta: nessuno come la giovane svedese ha attratto su di sé l’attenzione dell’opinione pubblica e ha saputo portare i cambiamenti climatici alla ribalta dei media con tutta l’urgenza e la rilevanza che questo tema comporta. Greta ci è riuscita di più, c’è riuscita meglio del Premio Nobel Al Gore e dell’IPCC, l’organismo dell’Onu, premiati per lo sforzo impiegato a diffondere una maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici. C’è riuscita più di Leonardo Di Caprio e delle altre star hollywoodiane che si impegnano a parlare di questo tema. C’è riuscita più degli scienziati che si prodigano a utilizzare nuovi modi per una comunicazione più efficace. Ma per i media, soprattutto in Italia, parlare di cambiamenti climatici non è facile, perché è un tema complesso, perché è un tema dalle forti basi scientifiche e si può rischiare di lasciare spazio a informazioni inesatte se non addirittura sbagliate. Tra i social media e i media tradizionali esploriamo come vengono raccontati i cambiamenti climatici, tra annunci di prossime catastrofi e la costruzione di soluzioni innovative.
15 maggio 2020, ore 17,30
Farsi trovare pronti: l’adattamento ai cambiamenti climatici
Paola Mercogliano – Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e Centro Italiano Ricerche Aerospaziali
Possiamo fare sicuramente ancora molto per limitare nei prossimi anni l’innalzamento della temperatura del pianeta e le conseguenze che ne derivano. Tuttavia dalle osservazioni sul clima sappiamo che è già cambiato, e che già oggigiorno sono visibili gli impatti dei cambiamenti climatici, seppure in modo diverso, in luoghi diversi e con entità diverse. In questo senso i cambiamenti climatici si mostrano come una sfida che ha anche una dimensione locale. Le scienze del clima, grazie al supporto di tecnologie complesse e di supercomputer dotati di grandi capacità di calcolo, riescono oggi a costruire scenari che descrivono il clima futuro di aree geografiche circoscritte. Questo è il punto di partenza per pianificare e realizzare iniziative che mettano al riparo le società e gli ecosistemi dagli impatti negativi del cambiamento climatico e per intraprendere azioni mirate che rendano i nostri luoghi più resilienti, cioè preparati a difendersi dal “nuovo clima” rappresentato da ondate di calore, piogge violente e periodi siccitosi sempre più intensi e frequenti.
5 giugno 2020, ore 17,30
Ecologia cosmica: figli delle stelle, custodi dell’universo
Stefano Giovanardi – Planetario di Roma Capitale
“Ecologia Cosmica” propone una riflessione filosofica e scientifica sul ruolo dell’umanità rispetto al nostro pianeta. Partendo dall’ipotesi “Gaia” di Lovelock e dalla percezione illusoria di poter scansare i problemi ambientali e climatici come se non ci riguardassero, allargheremo lo sguardo conquistando un punto di vista spaziale sulla Terra: quello di un astronauta, o di un alieno, o quello che offre un planetario – probabilmente il più efficace per inquadrare il problema climatico nella sua globalità. Un importante cambio di prospettiva che ci farà rendere conto di quanto la Terra sia unica e fragile, con risorse limitate, e sia nostro dovere averne molta più cura di quanto stiamo facendo. È una responsabilità che dobbiamo accettare collettivamente di fronte alle stelle dell’universo intero, perché oggi soltanto noi possiamo essere i custodi della Terra, per chi verrà dopo.
Ingresso libero fino a esaurimento posti