Un nuovo studio esamina i progressi nella modellizzazione climatica regionale, dimostrando il valore aggiunto dei convection-permitting regional climate models (CPRCM) nella rappresentazione accurata delle velocità medie giornaliere del vento in terreni complessi come quelli delle Alpi.
I modelli climatici regionali (RCM) consentono il downscaling dinamico dei modelli climatici globali (GCM) con l’obiettivo di fornire informazioni più adatte per studi su fenomeni regionali e locali e valutazioni di impatto, vulnerabilità e adattamento.
La crescita recente nelle risorse computazionali consente ai ricercatori di eseguire simulazioni CPRCM, offrendo così una precisione ancora maggiore. Uno sforzo pionieristico che promuove un ensemble multimodello di tali simulazioni è il CORDEX Flagship Pilot Studies (FPS) su “Convective Phenomena over Europe and the Mediterranean” su una regione estesa delle Alpi.
Un nuovo studio che coinvolge un team internazionale di ricercatori, tra cui il CMCC, utilizza la metrica Distribution Added Value per determinare il miglioramento della rappresentazione di tutte le simulazioni hindcast disponibili del FPS per la velocità media giornaliera del vento vicino alla superficie.
I risultati dello studio mostrano come i CPRCM aggiungono valore grazie a una topografia ad alta definizione o a una migliore rappresentazione dei contrasti tra oceano e terra. Tuttavia, il miglioramento nella rappresentazione della velocità del vento varia a seconda del modello, della stagione, dell’altitudine o della regione.
Ad esempio, sebbene i risultati rivelino un valore aggiunto nel confronto tra CPRCM ed ERA-Interim in estate, mostrano anche effetti negativi in inverno, indicando la scarsa/buona qualità dei modelli ad alta risoluzione nella rappresentazione della velocità del vento osservata in queste stagioni.
Questi risultati offrono spunti per ulteriori analisi della rappresentazione delle circolazioni locali causate dall’orografia, in particolare nella regione alpina, dove la descrizione del vento spesso rappresenta una sfida.
Inoltre, lo studio mostra come le proiezioni future delle velocità del vento basate su simulazioni a scala chilometrica si allineino con le simulazioni precedenti condotte su scale più grossolane, poiché i GCM e i RCM sembrano proiettare segnali opposti e gli eventi estremi potrebbero aumentare in condizioni di cambiamento climatico. Infine, lo studio suggerisce che migliorare la conoscenza della descrizione modellata delle caratteristiche del vento è rilevante non solo per gli sviluppatori di modelli, ma anche per gli studi di impatto.
Ulteriori informazioni:
Molina, M.O., Careto, J.M., Gutiérrez, C. et al. The added value of simulated near-surface wind speed over the Alps from a km-scale multimodel ensemble. Clim Dyn (2024). https://doi.org/10.1007/s00382-024-07257-4