Oggi, fermiamoci in vetta. E’ il momento di riconoscere il ruolo della montagna, è l’occasione per comprendere la sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici e alle pressioni dell’uomo. Oggi è la Giornata Internazionale della Montagna 2019.
Mentre crescono la popolazione e il benessere a livello globale, le pressioni antropogeniche sugli ecosistemi montani aumentano, aggravando la pressione già esercitata dai cambiamenti climatici. Nelle aree montane i ghiacciai si stanno ritirando, l’estensione della copertura nevosa si sta riducendo, gli ecosistemi stanno cambiando, la vulnerabilità ai disastri naturali sta aumentando. Le conseguenze pratiche ed economiche di tali cambiamenti non riguardano solo quel 10% della popolazione globale che vive in alta quota, perchè la mondagna offre acqua dolce e altri servizi ecosistemici che alimentano la quotidianità di molti.
La Giornata Internazionale della Montagna viene celebrata ogni anno l’11 dicembre. La Fondazione CMCC celebra la montagna, oggi come ogni giorno, conducendo ricerca di alto livello sulle interconnessioni tra questo delicato ecosistema e i cambiamenti climatici e divulgando attraverso i propri canali le più rilevanti scoperte scientifiche sull’argomento.
Quest’edizione della Giornata Internazionale della Montagna è dedicata al tema “Mountain’s matter for youth” (“I giovani hanno a cuore la montagna”). L’articolo “Mountains matter for the world’s youth at COP25”, pubblicato sul Magazine Foresight, esplora come il tema stia guadagnando attenzione alla COP25 in corso a Madrid.
Le aree coperte di ghiaccio del nostro pianeta – insieme all’oceano – sono al centro dell’ultimo Rapporto Speciale dell’IPCC Oceano e Criosfera in un clima che cambia, commentato dagli esperti del CMCC nel comunicato stampa “Oceano e ghiacci: dal riscaldamento globale alle soluzioni possibili”. Dettagli e approfondimenti del rapporto sono disponibili in lingua italiana sul sito web dell’IPCC Focal Point per l’Italia, inclusa l’infografica che può essere scaricata a questo link. Sullo stesso tema, Foresight ospita l’articolo “What we do now will define the oceans and cryosphere of the future”, in cui sono evidenziati i vantaggi del contenimento del riscaldamento globale alla luce di come le azioni di oggi possano definire il mondo di domani in uno scenario a basse emissioni.
L’industria dell’outdoor è in forte espansione, con sempre più persone che scelgono di svolgere le proprie attività ricreative all’aria aperta. Tuttavia, il piacere di essere nella natura non si traduce sempre in una consapevolezza ambientale e questa stessa industria contribuisce poco al mantenimento degli ambienti naturali su cui fanno affidamento i propri clienti. Il come questo settore possa contribuire a educare sull’attuale crisi climatica è approfondito nell’articolo “The outdoor industry’s troubled relationship with nature”.
Di sicuro, è necessario un cambiamento. Se non cambiamo rotta, i ghiacciai alpini potrebbero ridursi fino al 90% entro il 2100. E’ difficile ignorare un ghiacciaio che scompare e i cambiamenti tangibili che ciò comporta: l’articolo di Foresight “The green wave takes Swiss elections by storm” analizza la crescente sensibilità dell’opinione pubblica sulle tematiche ambientali in Svizzera, rafforzata da una maggiore copertura mediatica delle scienze del clima e culminata con un aumento senza precedenti della quota del partito dei Verdi alle ultime elezioni.
Mantenendo l’attenzione sulle Alpi, un gruppo di ricerca della Fondazione CMCC, insieme all’Istituto Italiano Ricerca e Sviluppo, ha recentemente analizzato come gli effetti dei cambiamenti climatici in atto e attesi per i prossimi decenni potranno influenzare i 45 comuni della Zona Omogenea del Pinerolese (ZOP), a sud-ovest di Torino. Il risultato di questa attività di ricerca-azione, condotta nell’ambito del progetto europeo Interreg ALCOTRA-ARTACLIM, ha fornito una metodologia innovativa per valutare la vulnerabilità ai cambiamenti climatici e ha introdotto misure e azioni di adattamento nei processi di pianificazione al fine di aumentare la resilienza di questi territori. Maggiori informazioni nel comunicato stampa “Alpi: nuove linee guida e strumenti per adattarsi ai cambiamenti climatici“.
Inoltre, è disponibile di seguito un elenco di pubblicazioni scientifiche realizzate dai ricercatori della Fondazione CMCC, che vanno dalle valutazioni multi-rischio per l’adattamento ai cambiamenti climatici nelle regioni montane alla quantificazione dell’estensione delle aree viticole verso la montagna, grazie ad un clima più mite; dall’osservazione dei principali fiumi alpini alla valutazione delle performance delle simulazioni climatiche regionali ad alta risoluzione nello spazio alpino, inclusa l’analisi di eventi estremi.
Multi-risk assessment in mountain regions: A review of modeling approaches for climate change adaptation
Terzi S., Torresan S., Schneiderbauer S., Critto A., Zebisch M., Marcomini A.
2018, Journal of Environmental Management, 232, 1, 759-771, DOI: https://doi.org/10.1016/j.jenvman.2018.11.100, web page
Ecological traits of Mediterranean tree species as a basis for modeling forest dynamics in the Taurus mountains, Turkey
Kint V., Aertsen W., Fyllas N. M., Trabucco A., Janssen E., Özkan K., Muys B.
2014, Ecological Modeling, 286, 53-65, web page
Global assessment of heat wave magnitudes from 1901 to 2010 and possible implications for the river discharge of the Alps
Zampieri M., Russo S., Di Sabatino S., Michetti M., Scoccimarro E., Gualdi S.
2016, Science of the Total Environment, DOI: 10.1016/j.scitotenv.2016.07.008, web page
Simulations of quantitative shift in bio-climatic indices in the viticultural areas of Trentino (Italian Alps) by an open source R package
Eccel E., Zollo A. L., Mercogliano P., Zorer R.
2016, Computers and Electronics in Agriculture, Volume 127, Pages 92–100, DOI: 10.1016/j.compag.2016.05.019, web page
Comparing COSMO-CLM simulations and MODIS data of snow cover extent and distribution over Italian Alps
Da Ronco P., De Michele C., Montesarchio M., Mercogliano P.
2016, Climate Dynamics, pp. 1-23, DOI: 10.1007/s00382-016-3054-2, web page
Observed shift towards earlier spring discharge in the main Alpine rivers
Zampieri M., Scoccimarro E., Gualdi S., Navarra A.
2015, Science of the Total Environment, DOI: 10.1016/j.scitotenv.2014.06.036, web page
Performance evaluation of high-resolution regional climate simulations in the Alpine space and analysis of extreme events
Montesarchio M., Zollo A. L., Bucchignani E., Mercogliano P., Castellari S.
2014, Journal of Geophysical Research: Atmospheres, 119, DOI: 10.1002/2013JD021105, web page
Atlantic influence on spring snowfall over Alps in the last 150 years
Zampieri M., Scoccimarro E., Gualdi S.
2013, Environmental Research Letters, Volume 8, number 3, DOI: 10.1088/1748-9326/8/3/034026, web page