Cambiamenti climatici, infrastrutture, mobilità

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Presentato il rapporto realizzato dalla Commissione “Cambiamenti Climatici, Infrastrutture e Mobilità Sostenibili” del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili. Coordinato dal Prof. Carlo Carraro, membro del Comitato Strategico della Fondazione CMCC e Ordinario di Economia Ambientale all’Università Ca’ Foscari Venezia, e con il contributo della ricerca CMCC, presenta impatti e soluzioni per uno dei principali settori protagonisti della transizione ecologica in Italia.

La crisi climatica impatta e impatterà sulle infrastrutture e i sistemi di trasporto nazionali e locali, che ne sono allo stesso tempo tra i principali settori responsabili. Il Rapporto Cambiamenti climatici, infrastrutture e mobilità analizza la dotazione infrastrutturale italiana e come essa risentirà dei cambiamenti attesi, proponendo un insieme di iniziative per anticipare e mitigare i rischi climatici, aumentare la resilienza e la capacità di adattamento del nostro Paese a tali fenomeni.

Il Rapporto, presentato in un evento online il 4 febbraio 2022, è stato realizzato dalla Commissione “Cambiamenti Climatici, Infrastrutture e Mobilità Sostenibili” del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, istituita ad aprile 2021 dal Ministro Enrico Giovannini per individuare soluzioni concrete volte a proteggere le infrastrutture ed i servizi di mobilità dai cambiamenti climatici, riducendo allo stesso tempo in modo sostanziale le emissioni di gas serra provenienti dal settore.

La Commissione e il rapporto sono coordinati dal Prof. Carlo Carraro, Rettore Emerito e Ordinario di Economia Ambientale all’Università Ca’ Foscari Venezia, Vicepresidente del Gruppo III dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e membro del Comitato Strategico della Fondazione CMCC.

Il Rapporto, partendo dalla valutazione degli impatti ambientali, sociali ed economici dei cambiamenti climatici sul territorio italiano e, in particolare, sulle infrastrutture e sulla mobilità, delinea le misure con cui il settore può, da un lato, contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra e, dall’altro, essere reso resiliente alle conseguenze del clima che cambia.

Solo per quanto riguarda le infrastrutture e la mobilità, ha spiegato il Prof. Carraro presentando il rapporto, il danno provocato dai cambiamenti climatici in assenza di misure potrebbe raggiungere mezzo punto percentuale di PIL all’anno al 2050. Considerando che il danno complessivo è stimato per l’Italia intorno ai 2 punti di PIL all’anno al 2050, si capisce che si tratta di una fetta tra le più importanti.

Allo stesso tempo, le infrastrutture per la mobilità e la mobilità sono tra le cause più rilevanti dei cambiamenti climatici in Italia. Il 25% delle emissioni totali del paese sono infatti dovute al settore dei trasporti: tre volte le emissioni nel settore industriale e seconde solo al contributo del settore energetico. Il 93% delle emissioni del settore sono dovute al trasporto su strada. Di queste, il 69% sono le auto: l’Italia è seconda solo a Lussemburgo in Europa come tasso di motorizzazione. In termini di priorità all’interno del settore dei trasporti, dati alla mano, è quindi chiaro dove sia necessario agire: si deve iniziare con le auto, riducendone il numero e passando più rapidamente verso l’elettrico, per poi passare al trasporto delle merci e, a seguire, agire sugli altri mezzi.

Si evidenzia così, come si legge nel rapporto, “il ruolo cruciale che una strategia di investimenti in infrastrutture e mobilità sostenibili – accompagnata dall’adozione di adeguate tecnologie, strumenti di policy e pratiche di governance, oltre che da una conseguente, mirata, politica industriale – può avere per lo sviluppo economico dell’Italia”.

“La visione del Rapporto è sistemica” ha affermato Carraro. “Non si può ad esempio parlare di cambiamento delle infrastrutture e della mobilità senza un cambiamento delle infrastrutture per l’energia. Mentre l’ormai inevitabile transizione verso l’elettrico viene completata, il conseguente incremento della produzione energetica a emissioni zero deve essere realizzata in parallelo. Così come è collegata una riforma delle infrastrutture nella logistica, del digitale e delle telecomunicazioni, delle infrastrutture idriche e della difesa del suolo”.

“Perché vale la pena fare tutto questo?” ha aggiunto Carraro. “Una sfida come quella che abbiamo di fronte ha un senso se si capiscono questi numeri, questi impatti, che sono quelli più probabili a fronte delle variazioni che già stiamo sperimentando e che ormai con grande certezza si riescono a stimare con precisione”.

Come emerge dal rapporto, gli investimenti in resilienza e adattamento delle infrastrutture da una parte riducono il danno, e dall’altro sono uno stimolo alla crescita del pase. Allo stesso tempo, i necessari investimenti in azioni di decarbonizzazione apportano benefici molto più consistenti dei costi necessari per sostenerli, riducendo l’entità degli investimenti necessari per adattarsi agli impatti che contribuiranno a contenere.

Numerosi ricercatori della Fondazione CMCC compaiono tra i 53 autori del Rapporto di quasi 450 pagine, in particolare:

Il Capitolo 3 – Gli impatti dei cambiamenti climatici in Italia è stato coordinato da Paola Mercogliano. Tra gli altri autori del capitolo: Giuliana Barbato, Francesco Bosello2, Marta Ellena, Roberta Padulano.

Al Capitolo 4 – Impatti dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture hanno partecipato: Francesco Bosello1, Shouro Dasgupta1, Paola Mercogliano, Ramiro Parrado1, Gabriele Standardi1.

Al Capitolo 5 – Tecnologie, disegno e riorganizzazione delle infrastrutture e della mobilità per la resilienza e l’adattamento ai cambiamenti climatici e 6 – Mitigazione. Tecnologie, disegno e riorganizzazione delle infrastrutture e della mobilità per la decarbonizzazione del sistema Italia hanno partecipato: Francesco Bosello1 e Massimo Tavoni2.

Al Capitolo 7 – Politiche e strumenti di incentivazione e controllo della sostenibilità di infrastrutture e mobilità: stato dell’arte e prospettive ha partecipato Massimo Tavoni2.

 1 Fondazione CMCC, Università Ca’Foscari Venezia e EIEE (European Institute on Economics and Environment 2 Fondazione CMCC e EIEE (European Institute on Economics and Environment)

Il Rapporto “Cambiamenti climatici, infrastrutture e mobilità” è stato presentato in un evento online il 4 febbraio 2022 dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili. Nella stessa occasione, è stato presentato il rapporto “Investire in infrastrutture: strumenti finanziari e sostenibilità” realizzato dalla “Commissione Finanza per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili”, che identifica le opportunità esistenti e avanza proposte per mobilitare i capitali privati nella realizzazione di investimenti in infrastrutture, sistemi di mobilità e riqualificazione urbana in un’ottica di sviluppo sostenibile.

“In queste due commissioni sono raccolte le migliori menti di cui dispone il nostro paese su queste tematiche” ha affermato il Ministro Giovannini. “Abbiamo, attraverso queste due commissioni, avuto la possibilità di scandagliare il top delle competenze nazionali e internazionali. Questi due rapporti rappresentano lo stato dell’arte più avanzato su queste tematiche e le raccomandazioni le commissioni hanno formulato nel corso di questi mesi hanno guidato le scelte del Ministero e continueranno a farlo nel corso del 2022.”

Per maggiori informazioni, scarica i rapporti:

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