Tra scienza e politica, verso la neutralità carbonica dell’Europa

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Mentre le politiche climatiche necessitano della scienza, i risultati della ricerca prendono nuove forme a partire dai nuovi sviluppi della politica e delle innovazioni tecnologiche. Un panel d’eccezione composto da scienziati e decisori si è riunito al Side Event ufficiale del CMCC alla COP27. Al centro della discussione, la costruzione di sinergie costanti tra le sfere accademica e politica per garantire un supporto decisionale interdisciplinare, inclusivo e rilevante per la transizione verso la neutralità delle emissioni di carbonio a livello europeo. 

Tutti i livelli della sfera politica, da quello locale a quello globale, sono chiamati a prendere decisioni urgenti per portare il mondo sulla strada del raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, dando forma a un futuro resiliente e a emissioni zero senza tralasciare la gestione delle trasformazioni sociali ed economiche che tale transizione innescherà.

In occasione del Side Event ufficiale della COP27 “Launching a European Climate Science Assessment Mechanism for Policy Support“, tenutosi giovedì 17 novembre nella Blue Zone alla COP27 di Sharm el-Sheikh, in Egitto, un panel d’eccezione composto da scienziati e decisori politici ha discusso su come la scienza possa sostenere in maniera efficace i processi decisionali, mettendo i dati e le conoscenze sul clima al servizio della società.

L’evento, organizzato dalla Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici – in collaborazione con l’European Association of Environmental and Resource Economists (EAERE) e la Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC), è stato anche trasmesso in live-streaming sul canale YouTube ufficiale della COP27. Il video completo dell’evento è disponibile a questo link.

Frank McGovern, presidente di JPI Climate, ha introdotto il dibattito sottolineando il ruolo guida dell’Europa nella ricerca e nell’innovazione sui cambiamenti climatici ed evidenziando la necessità di una valutazione dei ritorni prodotti dai considerevoli investimenti europei nei sistemi di osservazione e analisi del clima. “Stiamo lavorando a un meccanismo di valutazione europeo per migliorare la nostra comprensione delle basi scientifiche dell’azione per i cambiamenti climatici”, ha dichiarato, annunciando il lancio di uno strumento di valutazione scientifica a livello europeo e di un processo di inventario riguardante la resilienza climatica, la neutralità climatica e la trasformazione della società, che si terrà al Summit Equinox organizzato da JPI Climate a Bruxelles, in Belgio, nel marzo 2023.

“Siamo orgogliosi del ruolo di primo piano che la ricerca italiana e del CMCC sta svolgendo nel sostenere e promuovere questo nuovo meccanismo di valutazione politicamente rilevante per l’Europa, e attendiamo con trepidazione l’Equinox Summit di Bruxelles”, ha commentato Giulia Galluccio, direttrice della divisione Information Systems for Climate science and Decision-making del CMCC e vicepresidente di JPI Climate, sottolineando il supporto di Irlanda, Belgio e Finlandia come prime testimonianze dell’importanza di questa iniziativa per i governi europei.

Un chiaro esempio della rilevanza della ricerca scientifica nel contribuire alla progettazione delle politiche europee è emerso dall’intervento di Marinella Davide, Marie Sklodowka-Curie fellow presso l’Università Ca’ Foscari Venezia e l’Università di Harvard, e ricercatrice affiliata alla Fondazione CMCC e alla SISC. “Il Green Deal europeo riconosce che le politiche per una transizione giusta dovrebbero essere un elemento integrante della strategia dell’UE per ridurre le emissioni di carbonio. Questo principio è ribadito in diverse iniziative, volte a prevenire o compensare gli impatti sociali delle politiche climatiche ed energetiche in Europa, in particolare sulle aree vulnerabili e sui gruppi vulnerabili di cittadini”. Il lavoro di Davide si concentra sul ruolo dei prezzi dell’energia nella correlazione attuale e futura tra temperatura e mortalità, un tema cruciale come dimostrato anche dall’attuale crisi dei prezzi dell’energia. Aumentando il consumo di energia per il riscaldamento e il raffreddamento, le famiglie riescono ad adattarsi alle temperature estreme, ma solo fino a certe soglie di prezzo”, ha spiegato. “Nel 2030, in uno scenario di 2°C di riscaldamento, i prezzi dell’energia potrebbero aggravare l’impatto delle temperature estreme sulla mortalità se non si attuano efficacemente misure di transizione per proteggere i cittadini”.

Terhi Lehtonen, Segretario di Stato presso il Ministero finlandese dell’Ambiente e dei Cambiamenti Climatici, Jean-Pascal van Ypersele, professore di Scienze Ambientali presso l’UCLouvain e candidato belga alla presidenza dell’IPCC, e Massamba Thioye, Executive, Climate Change Innovation Hub, UNFCCC, hanno affrontato il tema di come le decisioni politiche possano essere informate dalla migliore scienza disponibile e di come si possano massimizzare le sinergie tra ricerca e politica.

Oltre a questi argomenti, i relatori hanno anche presentato diversi strumenti per allineare le politiche climatiche in fase di attuazione in tutto il mondo, come gli ETS – Emissions Trading Schemes, e hanno evidenziato il ruolo del settore privato nel finanziamento della transizione climatica.

Simone Borghesi, Presidente eletto dell’EAERE, Direttore FSR Climate, EUI e Università di Siena, ha illustrato il progetto Life Dicet come esempio di scambio di conoscenze tra ricerca e decisori politici che potenzia la cooperazione internazionale per lo sviluppo e la possibile integrazione dei mercati del carbonio.

“Il denaro pubblico non è sufficiente, abbiamo bisogno del settore privato. E dobbiamo trasformare il settore privato per renderlo compatibile con gli SDG e gli ESG” ha affermato Phoebe Koundouri, Presidente EAERE, AUEB e Co-Presidente UN SDSN Europe, sottolineando la necessità di integrare la valutazione del capitale verde in un quadro economico più olistico.

“Al di là del quadro politico, abbiamo bisogno di maggiori informazioni da trasmettere al mercato finanziario stesso per prendere decisioni migliori”, ha dichiarato Markus Müller, Managing Director, Chief Investment Officer ESG & Global Head of Chief Investment Office, presso la Deutsche Bank. “Le informazioni sono il carburante per far confluire la finanza internazionale nella giusta direzione”.

L’evento è stato sostenuto dal progetto MAGICA “Maximising the Synergy of European Research Governance and Innovation for Climate Action” finanziato dall’Unione Europea e co-organizzato con la European joint programming initiative JPI Climate.

 

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